I diecimila tè – Classificazione e consigli pratici per un’ottima tazza di tè
Diecimila in cinese indica un numero enorme, indefinito che riesce a descrivere perfettamente la complicatezza della classificazione dei tè.
Il tè in Cina e in Giappone
La preparazione del tè in Asia possiede un ruolo diverso dalla comune quotidianità del mondo Occidentale. In particolare, in Cina e in Giappone la preparazione e la degustazione della bevanda, e quindi la cerimonia del tè, acquistano notevole importanza.
In Cina la cerimonia dedicata al tè ha il nome di Gong fu cha, che tradotto approssimativamente è “tè preparato con cura ed attenzione” ed il suo significato è legato al concetto di buona ospitalità: preparare una buona tazza di tè è un’esaltazione dell’educazione dell’oste verso i suoi ospiti. In Giappone il Cha-no-yu, l’acqua calda per il tè, ha un significato religioso e simbolico, particolarmente legato alla capacità di creare armonia tra corpo e mente. L’atmosfera suggestiva propria dei giardini giapponesi contribuisce ad amplificare bellezza del momento.
La diffusione del tè
I primi riferimenti testuali certi sul consumo del tè in Cina risalgono al III secolo. Da questo periodo, grazie all’azione promotrice dei monaci buddisti, la bevanda iniziò a diffondersi. Attraverso l’interesse delle varie dinastie, in particolare della dinastia Sung, il tè raggiunse la massima sofisticazione.
La dinastia Sung regnò sulla Cina dal 960 al 1279 ed in questo periodo il tè si diffuse anche in Giappone dove nel XVI secolo venne codificato il rituale noto come Cha no yu.
In Europa i primi testi inerenti il consumo del tè erano contenuti nei resoconti del veneziano Giovan Battista Ramusio.
La prima importazione della quale si ha traccia fu da parte della compagnia Olandese delle Indie Orientali.
Classificare i tè
Il tè consiste in un infuso ricavato dalle foglie della pianta Camellia Sinensis ed è la bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua.
Catalogare tutti i tè del passato e del presente è impresa ardua anche ai giorni nostri, poiché i nomi dei nuovi tè vengono stabiliti secondo vari criteri e un’ampia moltitudine di fattori come il periodo della raccolta, la forma e il colore naturali delle foglie, il loro aspetto e colore dopo la lavorazione, il luogo di origine, il gusto del mercato e così via.
La distinzione più semplice dei vari tipi di tè prevede la classificazione in:
- Tè nero
- Tè verde
- Tè oolong
- Tè bianco
- Tè giallo
- Tè Pu’er o tè postfermentato
Le foglie della Camellia Sinensis non devono subire alcun tipo di ossidazione durante la lavorazione per la produzione del tè verde. Col tempo sono state create varietà di tè verde che differiscono in base alle condizioni di crescita locali e alle modalità di raccolta e lavorazione.
Le foglie del tè nero, dopo essere state raccolte e fatte macerare, vengono essiccate, arrotolate e tritate. Questo processo porta all’ossidazione del tè.
Il tè oolong, chiamato anche tè blu, è un tipo di tè semi-ossidato. Le foglie raccolte vengono immediatamente fatte appassire al sole ed agitate in ceste in modo tale che i bordi si frantumino. Mentre la foglia ingiallisce, i bordi diventano rossastri. Le foglie vengono successivamente trattate con calore, arrotolate ed essiccate. In base al tipo di lavorazione si ottengono tè oolong con caratteristiche molto diverse.
Il tè bianco è una varietà parzialmente ossidata che si ottiene dalle gemme o dalle prime foglie della Camellia sinensis. Prima di essere leggermente lavorate, le foglie o le gemme, vengono lasciate essiccare alla luce naturale del sole. Il tè bianco viene coltivato e prodotto in particolare nella provincia del Fujian, in Cina.
Il tè giallo è un pregiato tè verde cinese che è stato sottoposto a parziale ossidazione. Dopo la torrefazione e una lieve pressatura, le foglie vengono raccolte in cumuli di piccole dimensioni e coperte da un panno umido, vengono poi lasciate per venti ore ad un tasso di umidità molto alto. Esse rimangono così finché si ossidano, quindi sottoposte a breve asciugatura.
Il tè Pu’er è una varietà di tè post-fermentato prodotto nella provincia dello Yunnan, in Cina. La post-fermentazione consiste in un particolare processo di fermentazione successivo all’essiccatura e laminatura delle foglie del tè.
In alcuni casi, il nome del tè è preceduto da alcune parole che indicano l’epoca del raccolto. Queste poche parole sono di fondamentale importanza poiché le foglie di qualità migliore si raccolgono prima della Festa della Luce che cade alla fine di marzo o all’inizio di aprile.
Nel mondo Occidentale l’infusione ottenuta dalle foglie di Asphalatus linearis, pianta nota anche come rooibos, viene chiamata impropriamente “tè rosso” pur non avendo nulla a che fare con il tè, bevanda ottenuta a partire da una diversa pianta.
Produzione del tè
I maggiori produttori di tè al mondo sono Cina, India e Giappone. In Europa il tè viene coltivato nelle Isole Azzorre e in poche altre località.
In Italia una delle poche coltivazioni di tè presenti è un impianto sperimentale di circa 1000 metri quadrati situato presso la località di Sant’Andrea di Compito nel comune di Capannori, provincia di Lucca.
Nel 1987 Guido Cattolica, discendente della famiglia Borrini che per prima diede luogo alla diffusione di una grande varietà di camelie nella zona, decise di impiantare la Camellia sinensis.
Consigli pratici per preparare un’ottima tazza di tè
Rispetta sempre tempi e temperature di infusione, la preparazione del tè è un processo che richiede attenzione.
Una volta preparato, consumalo in breve tempo. Più aspetti più il sapore potrà essere sottoposto ad alterazione.
Come accade per molte cose buone della vita, anche il gusto per il tè deve essere coltivato.
E tu caro lettore o lettrice sei un amante del tè oppure sei alle prime armi? Che ne pensi di visitare il nostro sito e dare un’occhiata ad alcuni dei tè che Castatea presenta? Clicca qui e scopri i nostri tè.